Tritalo
Palermo, Italien
- Architekten
- Studio DiDeA
- Jahr
- 2017
- Bauherrschaft
- Tritalo s.r.l.
- Team
- Nicola Andò, Giuseppe De Lisi, Alfonso Riccio, Emanuela di Gaetano, Gianluca Puccio, Andrea Collodoro
Lo studio DiDeA ha concluso il progetto di Tritalo, una hamburgeria gourmet nel centro di Palermo.
L’intervento nasce dalla trasformazione una boutique e si inserisce in uno spazio particolarmente contenuto di 38 mq distribuiti in lunghezza - ma reso speciale dallo svelamento, durante i lavori di demolizione di due volte affrescate risalenti alla fine del diciannovesimo secolo
“ L’eliminazione di una serie di controsoffittature stratificate nel tempo, ci ha permesso di includere nel progetto un elemento inatteso come gli affreschi che ora sono perfettamente visibili e caratterizzanti il locale. “ spiegano gli architetti.
Data la superficie piuttosto ristretta e al contrario i soffitti molto alti del locale , DiDeA ha progettato ed inserito una struttura che contenesse tutti i servizi - il bancone, la cucina, oltre ai bagni privati e pubblici - e non interferisse con i soffitti voltati, in modo da sfruttare ed esaltare al meglio lo spazio
Per conferire calda unitarietà all’ambiente, DiDeA ha scelto la cromaticità del golden rose, che esalta l’elegante minimalismo del locale.
“Abbiamo voluto un progetto che incontrasse le esigenze del cliente e si differenziasse formalmente dallo stile industriale di molti bistrot, e che trovasse in una precisa matericità il proprio carattere”, continuano gli architetti.
Il volume è reso leggero dalla struttura aperta e sospesa che definisce il bancone, illuminato dall’alto da semplici lampadine appese. La parte inferiore in legno posato con un rivestimento postao a spina di pesce e verniciato bianco enfatizza la luminosità quasi abbagliante del locale, in continuità cromatica con il gres porcellanato bianco latte scelto per il pavimento.
Il ferro golden rose è insieme la materia e la sfumatura di ogni dettaglio del progetto : segna la geometria , riveste il piano del bancone e dell’ulteriore appoggio ad esso simmetrico che affaccia sulla vetrina, e diventa tubolare poggiapiedi, oltre a tornare nei lampadari sferici e nelle maniglie dei bagni; semplici sgabelli in ferro bianco fungono da sedute.
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