SPG

Ginevra, Switzerland
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Fotografia © Adrien Buchet
Architects
Giovanni Vaccarini Architetti
Localització
Ginevra, Switzerland
Any
2016
Architetto
Giovanni Vaccarini Architects
Staff
Francesca Di Giannantonio, Alice Cerigioni, Luisa Di Blasio, Ida Blasioli, Anthony Bove, Alfonso Di Felice, Matteo Mucciante, Daniele Silvestri, Giuditta Maria Lelli
Committente
Spg, Société Privée De Gérance

Il progetto per la nuova sede della SPG a Ginevra parte dalla riconversione dell’edificio esistente ampliato di due nuovi livelli e di un nuovo involucro di facciata. La qualità degli spazi di lavoro è il tema centrale che ha portato a ridisegnare completamente la facciata esterna dell’edificio. Il nuovo sistema di chiusura esterna è costituito da una prima chiusura con triplo vetro (camera calda). Un quarto vetro con camera aerata contiene il pacchetto di veneziane microforate per la regolazione della luce; sulla parte più esterna vi sono ancorati dei frangisole in vetro serigrafato. Le lame in vetro, poste perpendicolarmente alla facciata hanno tre dimensioni principali (cm 20, 40, 60) ed un passo variabile che definisce il disegno dell’intera facciata.

L’intero sistema occupa uno spessore compreso tra i 40 e gli 80 cm. Una “superficie a spessore” che partendo dal disegno dell’involucro esterno diventa il corpo dell’architettura, un sistema geometrico che partendo dal disegno delle lame esterne si riverbera sulle partizioni interne, il layout funzionale e la geometria delle pavimentazioni in pietra di Vals con inserti in acciaio inox. Garantire un livello di protezione solare, ma, contemporaneamente, non limitare la visione dall’interno verso l’esterno è stato uno dei primi requisiti con cui il progetto si è misurato. L’idea è di utilizzare lame in vetro stratificato, cercando un equilibrio tra la capacità schermante ottenuta con la serigrafia delle superfici e la permeabilità della visione. Le lame in vetro disegnano un involucro “nebuloso” caratterizzato dalla molteplicità di riflessi e trasparenze. Di notte le lame in vetro illuminate da luci bianche a led mutano l’edificio in una lampada a scala urbana. Il risultato è straordinario, nel senso letterale del termine (fuori dall’ordinario). Un sistema semplice che attraverso la sua reiterazione produce una complessa moltiplicazione delle visioni (interne ed esterne); un’architettura cinetica.

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